Giulia De Stefanis

Giulia De Stefanis

Giulia De Stefanis

Sono Pediatra di famiglia dal 1996…anche se i miei primi passi sono iniziati nel 1989…una vita fa.

Avere questo incarico, la convenzione, è stato entusiasmante: dopo anni di sostituzioni e di precarietà sono diventata protagonista del mio lavoro, anche se fin da subito è emerso quanto in realtà si sia soli con le proprie responsabilità e  senza una reale conoscenza di un aspetto per certi versi “misterioso” della medicina del territorio: regole contrattuali, normative, leggi sanitarie… tutte cose per le quali nessuno ci ha mai preparato. E quanto pesa tutto ciò. Viene quindi spontaneo cercare il confronto con gli altri Colleghi, soprattutto quelli che hanno iniziato prima di te e che quindi magari sanno più cose di te. Ci si affida alle organizzazioni sindacali, che dovrebbero curare i tuoi interessi ed operare per aiutarti a formarti anche in questo campo. Insomma pian piano scopro un mondo parallelo e senza accorgermene inizio un percorso inaspettato, per nulla scontato, sicuramente non pianificato ma che, tra alti e bassi, mi consentirà di incontrare persone “speciali”  che ho imparato con il tempo a conoscere sia per le differenti competenze ( quelle che permettono di imparare a chi di competenze non ne ha) che per una inaspettata comunanza di  valori etici e morali.

A Gennaio 2020  da questo percorso e con queste persone “speciali” nasce un progetto: la associazione LaPeL. Un gruppo di professionisti che, amando il proprio lavoro, vogliono cercare di migliorarlo giorno per giorno ma anche di tutelarlo, farlo rispettare e valorizzare. Non possiamo essere Pediatri di famiglia e pensare di fare tutto da soli; abbiamo bisogno gli uni degli altri e prova ne è ciò che stiamo vivendo in questi mesi con l’ emergenza Coronavirus.

E’ iniziato tutto in sordina; a dicembre i primi casi in Cina di una strana polmonite; l’ identificazione di un virus nuovo ma della stessa famiglia della SARS : notizie di scarsa risonanza, per i comuni mortali. Ma per chi frequenta canali più dedicati,  la sensazione che forse questa volta  non sarebbe stata una notizia da  relegare tra le tante.

Gradualmente parole come “emergenza”.. e “pandemia” sono diventate quotidiane. Le ASL  hanno cominciato ad inviare mail a raffica con “  Indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti di infezione da nuovo coronavirus”… insomma, la cosa si è fatta seria. E arriviamo al 1 marzo 2020: nel Nord Italia esplode l’ epidemia… Nord Italia.. non la Cina …solo che dopo pochi giorni TUTTA l’ Italia si ferma.

Da un’ ora all’ altra tutto cambia e diventa angosciante, surreale …  soprattutto confuso. Si confuso. Tutti parlano di tutto ma tutti dicono di tutto. Le circolari diventano un incubo quotidiano, le mail traboccano di documenti, ma non aiutano a capire come muoversi e cosa concretamente fare. Una cosa è sicura: un profondo senso di incertezza e di impotenza si affianca alla consapevolezza di essere veramente ignoranti su tutto quello che sta’ succedendo. Perché nonostante le Delibere, i Decreti, le Circolari, i Protocolli… stai semplicemente improvvisandonella più totale disorganizzazione.

Come sopravvivere a questo caos ?

Una chat nata per esigenze sindacali, si trasforma e diventa gradualmente e spontaneamente una comunità dove ogni partecipante condivide dubbi e timori , esprime ciò che sa o crede di sapere, a volte con rabbia, altre volte con ironia e  e così  indirettamente aiuta se stesso e gli altri.  Si rafforza un  sostegno reciproco e la possibilità di capire meglio ciò che stà accadendo,  tentando di mettere a punto, se possibile, proprio ciò che in questa angosciante situazione manca: una strategia comune e vincente.

La Associazione LaPeL è ovviamente molto di più di una semplice chat ma fa sua  proprio questa naturale necessità di comunità: sarà aperta a tutti coloro operano nella Pediatria, a vari livelli e con varie competenze. Mirerà a garantire la giusta crescita culturale e professionale; però avrà sempre un occhio molto attento alla tutela di questa professione, sempre nel pieno rispetto delle leggi e delle normative.

Insomma è  proprio un bel progetto e secondo me vale la pena provarci.

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